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intervento di inizio seduta in  consiglio comunale del 16 marzo 2009


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Rassegna Stampa

E poi faremo anche il check-up agli elettori? - da "Repubblica" ed Bo del 17 marzo 2009 (file pdf)

Analisi si', analisi no La politica litiga sulla salute dei candidati - da "Unità" ed Bo del 17 marzo 2009 (file pdf)

Check-up, il muro di Cofferati e Casini - da “Corriere di Bologna” del 17 marzo 2009 (file pdf)

Anche Cofferati boccia il check-up "Idea pessima e incomprensibile"  - da "Repubblica" ed Bo del 17 marzo 2009 (file pdf)

 

 

 

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CHECK-UP PER ACCREDITARE UN SINDACO ARIANO


Il dottor M (Mengele) era un medico nazista che, nel campo di concentramento di Auschwitz, effettuava esperimenti su esseri umani. Convinto sostenitore della teoria della disparità delle razze umane, si accanì contro gli esseri che reputava inferiori: ebrei e zingari. Il dottor M (Mengele) fece studi atroci ed esperimenti criminali sul nanismo e sulla gemellarità, selezionando coppie di bambini gemelli, nel tentativo di aumentare drasticamente il tasso di natalità della Germania. Era convinto che le malformazioni fossero sintomo della inferiorità razziale di determinate etnie, rispetto alla razza nordica.

Il dottor M (Monti) presidente dell'Anisap (ambulatorietà accreditata privata), a Bologna, è titolare delle Terme Felsinee, delle Terme dell’Agriturismo a Monterenzio, delle piscine Pluricenter in via Agucchi, delle piscine Antalgik in via Irnerio, del centro Aquabios a Minerbio, del poliambulatorio Fisioterapik in via Emilia Levante, del centro Rivareno a Casalecchio e del Villaggio della salute più a Monterenzio.

Il dottor M (Monti) ha avuto la brillante idea di fare un check-up completo ai candidati-sindaco di Bologna per affiancarne "la forza fisica a quella morale". Ma, da grande scienziato, ha fatto una selezione nella selezione. Ha escluso dagli esami un po’ di candidati, invitando solo quelli più gettonati (Del Bono, Cazzola, Pasquino e Guazzaloca) dai sondaggi fasulli, come quello della Doxa che ha intervistato Bifo al telefono.

Ma l’obiettivo del dottor M (Monti) finisce per essere simile a quello del dottor M (Mengele): creare un confronto fra 2 o 3 candidati ariani ideali. Decantando le condizioni di buona salute di alcuni e facendo sapere al mondo i malanni di chi non sta o non è stato bene. L’iniziativa è volgare, crudele e cinica. Ma la sciagurata adesione dei candidati Pasquino, Del Bono e Cazzola è gravissima e si commenta da sé, al di là delle puerili precisazioni dei singoli (”che male c’è”, “è gratis”, “non sapevo della malattia di Guazzaloca”, ecc..).

Giorgio Guazzaloca è stato tirato in questa contesa da "spazzatura umana e politica", che ha calpestato impietosamente la grave malattia che ha avuto, durante il suo mandato di sindaco. Fu curato dal nostro collega Pinelli e fu ricoverato nelle strutture del Servizio Sanitario Regionale. Proprio, in un ospedale del servizio pubblico e non in una lussuosa casa di cura.




Come mai a nessuno dei soggetti che hanno accettato è venuto in mente di effettuare questa FONDAMENTALE PROVA in una struttura del Servizio Sanitario Regionale? Neanche a Del Bono, che della Regione è stato vicepresidente fino a poche settimane fa?

Bologna Città Libera ha iniziato la sua campagna elettorale, denunciando la continua svendita della sanità pubblica a vantaggio di quella privata. Vogliamo che funzionino bene sia i presidi ospedalieri che quelli territoriali

Noi non siamo interessati ai denti cariati, alle amanti, alle transaminasi e alle doppie famiglie dei candidati. Il nostro candidato sindaco Valerio Monteventi (non invitato ad un check-up ignobile, che avrebbe rifiutato) fa vita monastica, ha un’alimentazione scrupolosa, pratica quotidianamente lo sport ed effettua controlli preventivi con regolarità.

Noi vorremmo, quindi, che il confronto aspro e comprensibile fra i candidati fosse sulle proposte, sul futuro della città e sulle soluzioni concrete per affrontare la crisi sociale che attacca le famiglie.

Vista l’endemica penuria di soldi, noi faremo una campagna elettorale più che sobria. E troviamo disgustoso lo sfoggio di soldi che alcuni partiti e alcuni candidati fanno, negli alberghi, con le cene, nella pubblicità a pagamento. Ci piacerebbe un altro check-up. Perché, di loro, vogliamo sapere dove prendono tanti sold. Se sono stati dei buoni amministratori del danaro pubblico. Se, nelle aziende private che hanno gestito, sono stati contribuenti onesti. Se hanno assunto “in regola” i loro dipendenti.


Serafino D’Onofrio