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intervento di inizio seduta in  consiglio comunale del 23 marzo 2009


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Rassegna Stampa

Pasqua Benedizione in Comune D'Onofrio protesta - da “Corriere di Bologna” del 24 marzo 2009 (file pdf)

La benedizione in orario d'ufficio diventa un caso - da “Corriere di Bologna” del 26 marzo 2009 (file pdf)

 

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LA BENEDIZIONE CATTOLICA NEGLI UFFICI PUBBLICI DEL COMUNE

Questa mattina, i responsabili dell’Unione Atei, Agnostici, Razionalisti (UAAR) e della casa editrice “LUCIDAMENTE” hanno segnalato che il Comune sta sponsorizzando ufficialmente la benedizione degli uffici di Piazza Liber Paradisus.

Non volevo crederci. Ma ho verificato ed è proprio così

Esiste una e mail di comunicazione della dott.ssa Bruni (direttore tecnico del Comune), che avverte il personale che il 31 marzo (e forse anche l’1 aprile) si terrà un rito religioso, che consisterà nella benedizione pasquale del complesso (piano per piano e torre per torre). Tale rito, officiato su richiesta del parrocchia di S. Cristoforo, si svolgerà in orario di servizio, nel luogo di lavoro (con la precisazione che potranno essere benedetti anche i singoli uffici, su richiesta dei lavoratori che li occupano).

Ma perché una visita pastorale con annesso rito religioso celebrato in orario di lavoro e sul luogo di lavoro? E perché l’ invito viene da parte di superiori gerarchici e non da un collega qualunque in uno spazio riservato alle attività non lavorative (esempio circoli ricreativo)? Questa pratica è lesiva di diritti individuali

1) Dare spazio in ambiente lavorativo ad una opzione spirituale obbliga a non negare analogo spazio ad altre. Cosa accadrebbe se un imam chiedesse di fare un giro di fidelizzazione nei palazzi del Paradisus? Oppure, cosa accadrebbe se, una settimana dopo la Pasqua, un religioso ortodosso volesse fare altrettanto, visto che la Pasqua Ortodossa cade dopo?

2) Le scelte di coscienza sono dati sensibili. E’ vero che la partecipazione alla benedizione e' facoltativa ma e' anche vero che si costringe i lavoratori a far sapere a tutti se si è favorevoli o meno. E non vi è ragione alcuna perché questa informazione sia resa manifesta, in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.

3) E, poi come è possibile che, in piena campagna antifannulloni del ministro Brunetta il Comune adibisca uno o più dipendenti ad accogliere e accompagnare i religiosi (che sono estranei agli uffici).

4) E' violato gravemente il principio di laicità. perché la funzione religiosa avviene nella casa di tutti: il Municipio. Noi siamo perché negli uffici comunali non siano officiati riti religiosi. Non vogliamo discriminazioni e la situazione sarebbe ingestibile "per tutti".


Questa sera, la lista Bologna Città Libera terrà un’assemblea nella sala del Consiglio del Quartiere Porto. Ho stima e sono amico del presidente Palmieri, come di Roberto Fattori, (presidente di Saragozza). Ma nelle sale dei due Quartieri c’è il Crocifisso. Che in questa sala del Consiglio Comunale non c’è. La presenza del Crocifisso è un condizionamento per i laici e per chi ha credi religiosi differenti. Come può un amministratore pubblico serio e responsabile non rendersene conto? E’ proprio un affievolimento della sensibilità democratica!

Alcuni mesi fa, ho sollevato forti perplessità sulla benedizione di un nuovo poliambulatorio dell’azienda USL. Lì per lì, ci furono reazioni concitate. Ma, poche settimane or sono, è stato inaugurato un intero nuovo padiglione nell’ospedale Maggiore e la presenza delle autorità ecclesiastiche, per la benedizione della struttura, non era prevista. Forse la lezione è servita.

Ma non in Comune. Perché, invece, la e mail della Dirigente del Comune prega i responsabili degli uffici di diffondere la comunicazione fra i dipendenti e di esporla in bacheca nella bacheca di ogni piano.

La dott.ssa Bruni diventa, così, il megafono della fede!

Per noi la fede può essere scelta intima o pubblica della persona. Ma nel rispetto pieno di chi non è interessato. O perché agnostico e ateo o perché pratica altre religioni.

Martedì 31 marzo, davanti agli ingressi di Liber Paradisus, ci saranno anche i laici.-
Gli attivisti di Bologna Città Libera, con l’ associazioni UAAR, con Lucidamente e con i Radicali bolognesi (con cui abbiamo condotto la campagna sul diritto laico del testamento biologico) illustreranno ai dipendenti comunali quali sono i diritti laici sanciti dalla Costituzione che la Chiesa, il Governo e i partiti stanno calpestando, in questa nebulosa fase politica.



Serafino D’Onofrio