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Intervento inizio seduta consiglio comunale del 25 maggio 2009


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LA CRISI DEL COMMERCIO IN VIA CARRACCI


Il 4 maggio scorso ho presentato una domanda di attualità dal titolo “In via Carracci chiude un negozio dopo l’altro”. L’assessora Santandrea mi aveva detto che avrei ricevuto risposta scritta.
Ho ricevuto la risposta più burocratica mai letta in questi cinque anni.
Con una conclusione raccapricciante: “D’altra parte non è possibile agire su avvicendamenti ed espulsioni dal mercato dovuto ai meccanismi della libera concorrenza”.
Per fortuna, a governare la crisi mondiale non c’è l’assessora; con la sua equipe tecnica.

Perché della crisi commerciale di via Carracci si è molto parlato e adesso nessun membro di questa Giunta può lavarsene le mani. Gli allarmi sono stati dati per tempo, in quest’aula, nelle Commissioni, dagli organi di stampa e dai cittadini organizzati in Comitato.

Un commerciante di via Carracci mi ha inviato una nota della sua Banca, da cui si desumono dei tassi elevatissimi per lo scoperto bancario. Non è tasso d’ usura ma supera il 16%.

La banca è l’istituto di credito dell’Unipol, che non si fida delle garanzie dell’imprenditore, non si fida delle garanzie e delle convenzioni attivate dalla Confesercenti e chiede di essere garantita da altri titoli finanziari.

Non stiamo parlando di una zona economicamente in espansione. Ma di una zona ormai depressa dalla chiusura di negozi, uno dopo l’altro e il Comune ha rifiutato di avere alcun ruolo in questa partita.

Serafino D’Onofrio