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 Società Civile - Il Cantiere Gruppo Consiliare Comune di Bologna
 
 
     
  Intervento di inizio seduta in Consiglio Comunale del 12 febbraio 2009  
     
     
 

VIA CARRACCI: UNA INDAGINE SANITARIA CHE VIENE E CHE VA


Assessore, il 27 marzo del 2007 - due anni fa, le chiesi perché fosse stata “ghigliottinata” una sperimentazione prevista per valutare l’impatto sulla salute dei cittadini di via Carracci. Il progetto era talmente avanti che alcuni cittadini ne avevano letto la notizia sul Web. Il Comune di Bologna aveva finanche nominato, come referente, la dirigente del Settore Salute. Alla domanda, lei rispose che si trattava di una ipotesi sperimentale, non di un atto dovuto. Anzi, aggiunse che non avrebbe avuto valore vincolante e che, siccome la sollecitavo io che sono normalmente molesto, sarebbe stato non saggio (ma saggissimo) soprassedere. Insomma, via Carracci era definita una “questione troppo calda” per approfondire in quel momento storico.

Ma questa vicenda si è aggravata perché i cittadini del Comitato di via Carracci ed i consiglieri di Rifondazione del Quartiere Navile, dopo le due sedute del Consiglio di Quartiere aperto (convocato dopo 2 anni di richieste), hanno presentato un Odg che chiedeva un’indagine sulla salute perché in via Carracci i valori di inquinamento erano non elevati ma nocivi.

Alla fine, nel Consiglio del Quartiere Navile di dicembre, il PD ha bocciato l’odg della Sinistra e ne ha approvato uno laconico che responsabilizza il Comune sulla necessità di un'indagine sanitaria.

Il 24 dicembre, intervenendo nella seduta di votazione di bilancio, avvisavo i colleghi del PD che, bocciando l’Odg presentato dai consiglieri di Bologna Città Libera (che chiedeva uno screening sanitario sui cittadini della zona), avrebbero votato contro un’analoga richiesta del PD del Quartiere Navile.

Niente da fare. L’OdG fu bocciato. E adesso leggiamo sui giornali che il Comune intende fare l’indagine di 2 anni fa.

Ma il Comitato di via Carracci sta diffondendo un questionario autogestito fra i cittadini, che rispondono in modo anonimo e raccontano i loro sintomi.

A me sembra un casino. Una contraddizione, dopo l’altra. E dire che questa città è stata la madre delle sperimentazioni democratiche, della partecipazione civile, di collaborazioni fra Istituzioni e cittadini che tagliavano a mezzo i partiti e i loro schemi e che promuovevano un modello positivo e solidale. Qui non si vede più nulla. Il Quartiere ed il Comune, da anni cercano solo di difendere il loro operato che è stato scarso e spesso sbagliato.




Chiedo


1. Se l’Amministrazione Comunale ritiene fondamentale per il futuro della città la realizzazione della linea ad alta velocità ferroviaria e se ritiene che tale prospettiva debba gravare pesantemente sugli abitanti di alcune zone;
2. Per quale motivo il Comune di Bologna annullò due anni fa un’indagine sanitaria già predisposta e strutturata con l’Azienda USL di Bologna, dirottando fondi ed energie sullo studio di altre situazioni urbane;
3. Per quale motivo tale indagine viene oggi riproposta, mentre il gruppo Consiliare PD, d’intesa con la Giunta, durante le votazioni del Bilancio preventivo 2009, ha bocciato la richiesta (formulata dai consiglieri comunali di Bologna Città Libera) di uno screening sanitario per i cittadini di via Carracci, dopo la grave situazione delle polveri sottili emersa dalla valutazione dei dati della qualità dell’aria dell’Osservatorio Ambientale;
4. Se l’Amministrazione Comunale è al corrente che il Comitato di via Carracci ha fatto partire in proprio un’indagine anonima fra i residenti ed i commercianti di via Carracci e delle strade limitrofe interessate dai lavori TAV, e se non ritiene che (almeno alla fine del Mandato) sia possibile unificare gli sforzi. Realizzando un'unica indagine sanitaria basata sulla collaborazione fra l’Amministrazione e il Comitato di via Carracci, finora snobbato.

Serafino D’Onofrio




 

 
 
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