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Bologna città libera - Il Documento di Valerio Monteventi E Franco Berardi Bifo - 21 settembre 2008

 

 

Rassegna Stampa

Guazza-Lega, prove di dialogo Pdl, Alemanno "spinge" Raisi - da il "Bologna" del 22 settembre 2008 (file pdf)

L'INCURSIONE DADAISTA - da "Corriere di Bologna" del 21 settembre 2008 (file pdf)

D'Onofrio e Panzacchi dicono si' alla lista Bifo  - da "Il Resto del Carlino" del 21 settembre 2008 (file pdf)

D'Onofno e Panzacchi si alleano con Bifo - da "Corriere di Bologna" del 21 settembre 2008 (file pdf)

D'Onofrio e Panzacchi con Bifo e Monteventi - da "Il Domani" del 21 settembre 2008 (file pdf)

 

 

 

 

 

 

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UNA SCELTA DI CAMPO (BIOLOGICO?)


Alle donne e agli uomini che hanno (ancora) buona volontà


Non è più tempo di tentennamenti. L’attendismo é difficile da spiegare ai cittadini, a meno che non si abbiano secondi fini e obiettivi nascosti. E non è il nostro caso.

Così come è fuorviante l’eterno dilemma fra le due opzioni: “Prima i programmi” o “Prima il candidato sindaco”. Una tecnica collaudata, che dilata i tempi di ogni decisione, consente manovre diversive a chi ha brutte intenzioni, mortifica gli entusiasmi già scarsi e concede altro tempo ai padroni della città.

Oggi, il Partito che ha in mano la città è molto cambiato. Alla gestione quotidiana di una fitta rete di interessi economici si è aggiunta la necessità di assicurare il potere sia alla vecchia componente maggioritaria post-comunista che alla porzione politica di nuova aggregazione cattolica. Poi ci sono altri transfughi che vengono da Sinistra e che hanno necessità di trovare collocazione adeguate, a loro volta.

La città è bloccata. I progetti che entusiasmarono gli elettori di centro-sinistra 4 anni fa sono abortiti. Le scelte che vengono rivendicate come “esemplari”, sono decollate senza idonee risorse finanziarie e senza guida politica.

Il Sindaco (che doveva rompere gli schemi consociativi) si è limitato a creare altri schemi (non meno consociativi). Schemi che hanno privilegiato rapporti di affari più stretti con il colosso cooperativo, riannodando, anche relazioni affettuose con chi gestisce quello che, nei 50 anni di PCI, è stato “l’altro potere” (Fondazioni, Camera di Commercio, Banche, Curia, ecc..).

Il Partito del Sindaco è ostaggio del Sindaco. E’ stato così per 4 anni e la mono-candidatura di Cofferati lo conferma.

Ma un sindaco non è una medicina, che bisogna mandar giù ad ogni costo. I cittadini devono poterne essere orgogliosi, non devono subirne i ricatti e gli sbalzi d’umore.

Tiriamo le somme.

Ormai, i campi non sono più 2 ma 3. Da una parte, il PD con un Sindaco maldigerito dal suo partito. Dall’altra, il centro- destra, diviso, che non ha fatto opposizione. Il terzo campo è quello della città, con le sue contraddizioni, le sue ansie, i suoi problemi irrisolti. Una città divisa, con cui la Sinistra non ha saputo parlare. Una città che non vuole vedere nuovamente un sindaco di destra ma che rifiuta il la “cappa” degli ultimi 4 anni.

Sui temi ambientali, sociali, delle politiche giovanili ed equo-solidali la Giunta Cofferati ha fatto scelte tentennanti, di fronte alle gravi situazioni che avrebbe dovuto affrontare e rispetto ai grandi cambiamenti promessi. Questo atteggiamento altalenante ha creato scontento fra i sostenitori della vecchia “Unione” e non ha fatto maturare le coscienze di chi era contrario ai provvedimenti adottati. La Giunta ha multato più che spiegare ai cittadini ciò che faceva. La Giunta ha imposto e chiacchierato ma non ha convinto.

La Lista, di cui da alcuni mesi, parlano Bifo e Monteventi non è una lista estremista, anche se sarà definita così.

“Bologna Città Libera” è un nome buono per mettere insieme 46 donne e uomini che vogliano spezzare questo sistema di potere. Una lista di cittadini (espropriati dalle decisioni) può essere un’occasione di richiamo e incontro fra ambienti e gruppi autonomamente attivi nella comunità bolognese. Un’opportunità per le organizzazioni sociali, sportive e culturali volontarie, prima “usate” e poi rinnegate. Vogliamo iniziare un viaggio politico nella città con tutti quelli che non si riconosco nel percorso amministrativo di questi anni.

Una lista non ha bisogno di simboli di partito, di condizionamenti ideologici e di nostalgie da reduci. Il viaggio sarà felice se le idee e le intuizioni prenderanno forma in progetti comprensibili. Bologna ha una lunga tradizione di lotte. E’ abitata da vecchi e nuovi cittadini che chiedono coerenza e risposte. Come consiglieri dell’Altra Sinistra, crediamo di aver lavorato con coerenza. Le risposte, costruiamole insieme. Ci rivolgiamo agli ambientalisti delusi, ai socialisti dispersi, ai comunisti divisi, ai laici mortificati. Ci rivolgiamo ai comitati ed alle associazioni che, contro l’arroganza di Cofferrati, chiedono trasparenza nelle nomine pubbliche e nella vita di chi fa politica e che lottano per il riconoscimento di diritti, contro i privilegi casta.

Vi invitiamo a partecipare all’assemblea del 23 settembre al Baraccano per urlare lo sdegno e illustrare serenamente i progetti che potranno cambiare la città. Andiamo a vedere se sulla nave che parte c’è posto anche per noi e per nuove idee.

Se si parte, non servono più tre Gruppi consiliari in Comune. Ne basterà uno solo: “Bologna città libera”.

E’ tempo di rompere gli indugi e gli ormeggi. Cofferati è stato la “tempesta perfetta”. Ma siamo ancora qui. Si navigherà in mare aperto.


Serafino D’Onofrio, Roberto Panzacchi